Quando sono nate le case in legno prefabbricate?
Il legno è uno dei materiali naturali più antichi del pianeta: ottimo come isolante termico e acustico, versatile, robusto e facilmente lavorabile. Caratteristiche note fin dai tempi più antichi e che lo hanno reso l’elemento d’elezione nelle costruzioni edili. Infatti, nonostante oggi si assista a un ritorno sempre più affermato delle case in legno prefabbricate, la storia ci dimostra come l’uomo abbia sempre scelto questo materiale per edificare. Lo dimostrano, ad esempio, le palafitte ritrovate sulle rive del Lago di Ledro, in provincia di Trento, risalenti all’Età del Bronzo, ma anche la pagoda del tempio di Horyu-Ji in Giappone, costruita tra il 587 e il 607 d.C. Un esempio di edificio in legno su cinque livelli resistito per oltre mille anni a terremoti e alla potenza stessa della natura.
L’origine delle case in legno, così come le conosciamo oggi, risale al XII secolo, con un sistema costruttivo molto simile a quello attuale. Già a quel tempo, infatti, le singole parti dell’abitazione venivano prefabbricate e portate successivamente in sede di costruzione.
Ancora oggi in alcune zone del nord Europa come Norvegia, Svezia e Germania si possono ammirare esempi di case in legno risalenti all’epoca medievale, perfettamente conservate. Una prova evidente dell’incredibile robustezza e resistenza di questo materiale, utilizzato soprattutto nelle zone più fredde per l’elevato potere isolante. Si diffusero così edifici con telaio portante in legno massiccio, coibentato con paglia e argilla, e coperto poi da finiture a intonaco. Una soluzione che aveva sia una funzione estetica, ma anche funzionale: riempiva la struttura senza appesantirla e proteggeva dal freddo.
Ma è nel XIX secolo che si comincia ad assistere alla costruzione in serie di edifici in legno. Con la crescente immigrazione europea verso l’America nascono anche le prime società di costruzioni specializzate in prefabbricati di legno. Le abitazioni di questo tipo potevano infatti essere realizzate in pochissimo tempo e fornivano velocemente un tetto a chi ne aveva bisogno. Il primo vero esempio di casa unifamiliare in bioedilizia è austriaco e risale al 1910. La Jagdhaus, ovvero la “casa di caccia”, venne costruita in occasione della mostra di caccia a Vienna e si trova tuttora nella regione della Bassa Austria.
Qualche anno dopo, l’architetto Walter Gropius, fondatore nel movimento Bauhaus, presentò all’esposizione mondiale di Stoccarda del 1927 le sue prime case prefabbricate. Il grande successo ottenuto lo spinse a fondare negli Stati Uniti una delle prime fabbriche per la produzione di moduli in bioarchitettura. Tra i suoi clienti più famosi ci fu Albert Einstein, grande estimatore delle casa in legno.
Con la seconda guerra mondiale e la crisi economica lo sviluppo del prefabbricato in Europa subì un brusco rallentamento, ma al termine dei conflitti il mercato delle case in legno conobbe una stagione di rinascita, soprattutto in Austria e Germania per il grande bisogno di costruire rapidamente nuovi spazi abitativi. Tuttavia, queste strutture provvisorie, più simili a baracche che ad abitazioni, furono responsabili della cattiva reputazione che le case prefabbricate ebbero per molto tempo. Ma grazie alla ricerca continua, alla sperimentazione di nuovi materiali e alla versatilità che rende possibile la realizzazione di ogni tipo di progetto, oggi le case in legno prefabbricate godono di grande prestigio in tutto il mondo. Inoltre, la crescente sensibilizzazione verso tematiche come la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico e le ricerca di soluzioni abitative a impatto zero hanno fatto apprezzare questo tipo di costruzione anche in paesi come l’Italia, dove la tradizione costruttiva del laterizio è sempre stata molto radicata.